Gionata ha l’aria da eterno ragazzino, quello che si arrotola i ricci intorno al dito mentre spiega come vede il mondo, ma ha le spalle larghe da uomo e il piglio disarmante di chi sa che con un sorriso al momento giusto la farà franca.
Il suo animale totem è la scimmia, divertente e furba, fastidiosa e intelligente.
Gionata adora sentirsi parte del mondo, perdersi nel fiume di gente che cammina attraverso la città, essere circondato da persone in movimento perpetuo, ascoltare le storie strampalate degli sconosciuti che incontra lungo il cammino.
Non sa cosa significhi essere sazio, si nutre di curiosità continue e vive tanto al massimo – anche quando non ce ne sarebbe bisogno – da trovarsi a volte stremato di fronte alla canzone che verrà.

Gionata camagni mania 2
La musica lo fa sentire invulnerabile ed è un fan insospettabile di Lucio Battisti e Lucio Dalla, due artisti di cui rimpiange verità e poesia.
Ricorda di quando “Disperato Erotico Stomp” gli rivoluzionò l’adolescenza e anche di quando scoprì grazie a “7.40” l’impagabile capacità di raccontare l’infinito con parole semplici.
“Una donna per amico” gli insegnò l’importanza di essere nel proprio tempo, la possibilità di fare rivoluzione stando dietro a un microfono.
Inutile dire che gli piacerebbe provare l’ebbrezza di vivere negli (inconsapevoli) anni d’oro della rinascita italiana, gli anni in cui suo nonno andava in vacanza a Cesenatico a bordo di una Renault 4, gli anni della Vespa e del carrello tenda, in cui si era ricchi con poco e felici di ancora meno.
Gionata adora viaggiare in alto, gli piacciono le vedute di grande respiro: predilige i fari, i promontori, i punti di vista che abbracciano.
Ama i segreti e dice che forse è felice da sempre, ma preferisce vivere tutto d’un fiato e non pensarci troppo.

Gionata camagni mania 1